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od i posteriori, ed alle volte tutti quattro nel medesimo tempo, o successivamente l’uno dopo l’altro.

Vi sono dei casi in cui giunge, in venti o trenta ore, al più alto grado di suo incremento; altre volte non tocca questo punto che dopo quindici, venti ed anche trenta giorni.

Considerato in riposo, il cavallo ripreso si mostra sofferente, ha un’attitudine incerta, i suoi appiombi sono in diverso modo falsati; se è ammalato dei piedi anteriori, i posteriori si troveranno portati in avanti ed avvicinati al centro di gravità. Il contrario avrà luogo se i piedi posteriori saranno intaccati. Per queste diverse posizioni, cerca l’animale sottrarsi al dolore; sopraccarica i membri sani per sollevare gli ammalati. Allorchè il soggetto è ripreso dalle quattro estremità, vacilla, trema, tiene le membra divaricate, e rimane stazionario in questa attitudine. Il movimento del cavallo ripreso è sempre difficile e l’appoggio si eseguisce principalmente sul tallone, ove il dolore è meno forte. Allorchè è preso dai quattro piedi, non osa muoversi dal posto, pel timore di cadere; se può camminare, va barcollando e tremando. Quand’anche la malattia non sia che leggera, e senza calore marcato allo zoccolo, si manifesta pei movimenti del cavallo, il quale sembra camminare sulle spine ed appoggia molto più sui talloni.

La febbre locale che accompagna la riprensione è molto più pericolosa, allorchè lo zoccolo oppone molta resistenza al gonfiamento infiammatorio, resistenza che diviene causa essenziale della deviazione