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e deformazione dell’osso del piede. Durante tutto il periodo infiammatorio, i piedi conservano calore e dolori più o meno forti, i quali si fanno rimarcare anche nella pastoja e nella corona, dove sono quasi costantemente accompagnati d’intumidimento. Alle volte i muscoli situati alla faccia rotulea del femore, come pure quelli che occupano lo spazio triangolare formato dalla scapola e dall’omero; provano un tremito il quale non si calma che allorquando i dolori acuti diminuiscono d’intensità.

I segni che annunciano la riprensione, differiscono secondo i gradi ed i progressi del male; è accompagnata da febbre od esiste senza questo sintomo; nell’una e nell’altra di queste circostanze, il camminare del cavallo ne indica l’esistenza in modo non equivoco. Se la riprensione invade le due estremità anteriori, le posteriori sono più impegnate sotto il corpo; sostengono tanto più il treno anteriore, quanto sono più forti ed acuti i dolori dei piedi ammalati; la traslazione dei membri anteriori s’opera lentamente con difficoltà e dolore.

Il movimento delle estremità posteriori è tanto più stentato quanto più sono impegnate sotto il corpo; e la loro promozione sotto il centro di gravità è sempre in ragione del peso che sono obbligate sostenere; questa sopraccarica rende le loro azioni penose ed incerte.

Allorchè la riprensione invade le estremità posteriori, il peso e le forze sono distribuite in modo diametralmente opposto; è il treno anteriore che