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sostiene il maggior peso della massa; le gambe anteriori sono inclinate dall’innanzi all’indietro; la groppa è sollevata; il collo e la testa sono portate in basso; la marcia in questa posizione è ancora più penosa e più difficile»1. I membri anteriori sono obbligati sorreggere la maggior parte della massa del corpo; tremano, vacillano, e provano tosto gli effetti della riprensione.

Perciò la malattia è considerata come infinitamente più pericolosa allorchè attacca dapprima i piedi posteriori, poichè gli anteriori non tardano a provare la stessa sorte.

La riprensione, presa a tempo e curata come con viensi, resiste di rado ai mezzi messi in pratica; ma quando tocca certi gradi, diviene impossibile rimediare ai disordini impressi o già avanzati; non si possono che ritardare od attenuare. La sua intensità è alle volte tale, che rende vano ogni qualunque trattamento; l’affezione continua a progredire e finisce nel modo il più fatale. In ogni caso la medicazione deve avere per iscopo di diminuire l’afflusso degli umori verso la parte irritata, di sollecitare lo sgorgamento dei vasi intaccati, di ristabilire l’azione naturale dei tessuti. Gli sforzi devono tendere soprattutto ad abbattere l’incipiente infiammazione, come pure a prevenire l’intumidimento della espansione membraniforme (il tessuto reticolare), posta tra due corpi duri, che si oppongono alla sua dilatazione.

Se la riprensione dipende da altra malattia, bisogna

  1. Instructions et observations sur les maladies des animaus, article Fourbure, tomo II, pag. 53.