Pagina:Girard - Trattato del piede negli animali domestici.pdf/211

Da Wikisource.

— 205 —

§ 4° formicaio, carie, tarlo (FOURMILIÈRE)1.

Annunciasi con un tumore stabilito all’estremità inferiore della punta, il quale cresce insensibilmente e produce la deformità progressiva dello zoccolo. Dipendente sempre da un’alterazione del tessuto reticolare sottostante, è esito della riprensione, o della suola abbruciata dal ferro caldo, di soverchio tenuto sul piede. Giunto ad un certo grado, il formicajo si complica di cerchioni e d’altre alterazioni dello zoccolo. Il piede depresso in quarti, s’allunga in punta, la cui estremità si rialza, si contorna in alto, mentre dal lato dell’ugnatura offre una solcatura e sembra come ricalcato in dentro. Il tumore del formicajo, più o meno grosso ed esterno, è una specie di necrosi; proviene dallo sviluppo di una sostanza cornea, che si forma accidentalmente sotto l’ugna primitiva, la solleva e caccia in fuori, nello stesso tempo in cui questa devia indietro ed in basso la punta dell’osso del piede. La protuberanza di cui trattasi, suppone conseguentemente due sorta d’ugne sovrapposte: l’una esterna, più o meno arida e molto compatta, forma parte integrante dello zoccolo; la seconda, che è il prodotto della riprensione, isola il primo strato dall’osso del piede, e diviene vero cor-

  1. L’alterazione di cui trattasi venne distinta col nome di formicajo, tarlo ec. in ragione dei fori e cavità moltiplicate che presenta l’ugna interna, e che contiene sempre del sangue disseccato.