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somma sui mezzi di rimediare al male e perfezionare le razze.

Dopo aver gettato un rapido sguardo sulla forma e struttura del piede del cavallo, l’autore considera l’appiombo naturale dello zoccolo e l’influenza di questo sulle membra. I principi esposti su questi due punti scientifici formano la base di tutta la teoria seguita nel corso dell’opera; secondo questi principi, il piede reggerebbe tutte le articolazioni superiori, e l’integra sua conservazione preverrebbe ogni qualunque alterazione a queste articolazioni: questo modo di vedere sembra azzardoso ed alquanto esclusivo.

Ammiratore di tutto ciò che ha detto e scritto Bracy-Clark sul piede del cavallo, Perrier gli attribuisce alcune scoperte intorno l’elasticità di questa parte estrema delle membra; avressimo desiderato indicasse e specificasse meglio queste pretese scoperte, le quali vennero già confutate in parecchie opere e suscitarono varie obiezioni. Ciò che sembra alquanto sorprendente si è che dopo avere esaltato il merito dell’opera di Bracy-Clark sulla struttura dello zoccolo del cavallo, Perrier stabilisca una teoria contraria a quella del veterinario inglese, e spieghi a suo modo l’elasticità del piede.

Benchè d’un solo pezzo, lo zoccolo del cavallo è però costrutto in modo da cedere alla pressione del corpo sul suolo, e subire, per l’effetto dell’urto, una dilatazione a motivo dell’elasticità del piede. Due circostanze concorrono a produrre questo movimento, il peso dell’animale e la violenza con cui