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s’arma d’una foglia di salvia, colla quale disunisce compiutamente la suola dal lembo inferiore della parete1. Munendosi in seguito d’un elevatore o semplicemente d’una lama, la spinge, l’intromette sotto la suola di punta, che cerca sollevare prendendo un punto d’appoggio sull’orlo della muraglia: allorchè è giunto a disunirla in parte, la solleva il più possibile, affine poterla afferrare colle tanaglie, le quali devono sempre essere confidate ad un assistente abile e capace di usarne convenevolmente. Questo assistente rovescia e tira indietro l’ugna che tiene colle tanaglie; in quest’azione deve agire con una forza sempre sostenuta, tirare alternativamente da un lato all’altro, finchè tutta la piastra siasi esportata. L’operatore facilita questa esportazione della suola e della forchetta coll’elevatore, o con una foglia di salvia doppia, della quale servesi per tagliare i lembi d’ugna che si separano dalla piastra staccata e restano fissi alla carne del piede.Terminata questa manualità si recidono tutti i lembi e le piccole porzioni d’ugna esuberanti, e rendesi la piaga uniforme. La dissuolatura praticata in seguito a chiodi da strada, si eseguisce sempre con facilità, imperocchè l’ugna già disunita dalla materia, staccasi per così dire da sola. Essendo estirpata la suola, si recidono le parti alterate e terminasi così l’operazione, la quale deve essere immediatamente seguita dall’applicazione del

  1. Per operare questa disunione, alcuni pratici consigliano la curasnetta, la quale forma piaghe contuse ed aggrava i dolori.