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care allo stesso tendine un’incisione longitudinale affine meglio osservare il punto, penetrato dal chiodo.

Essendo il fondo della puntura messo allo scoperto, si accerta se rimane ancora nell’osso qualche particella del corpo vulnerante, che bisogna estrarre.

Riguardo all’apparecchio ed alle medicazioni, regolasi come nelle circostanze precedenti; ma di più si ha a temere l’esfoliazione del tendine, che può avere gli stessi esiti di quella dell’osso del piede.

L’estirpazione parziale del cuscinetto plantare è la più usitata e devesi preferirla finchè le circostanze lo permettino; è anche sufficiente nel chiodo da strada penetrante fino al sessamoideo minore, e presenta il vantaggio di semplificare l’operazione, rendere la cura meno lunga, e non dar luogo al troppo forte ravvicinamento dei talloni. L’estirpazione completa del cuscinetto plantare, lasciando un grande vuoto, produce ordinariamente quest’ultimo risultato, il quale non può impedirsi, anche, siccome lo pretendono alcuni pratici, imbrocciando i chiodi in talloni. Così è sempre utile risparmiare la base di questo corpo, affine di poter mantenere i talloni discosti e prevenire il loro ristringimento, il quale rende alle volte il piede doloroso e fa zoppicare il cavallo. D’altronde, l’amputazione della sola parte anteriore del cuscinetto plantare è quasi sempre sufficiente per seguire la traccia del chiodo penetrante anche sino al sessamoideo minore. L’estirpazione per intiero di questo corpo non può adunque essere necessaria che allorquando la sua sostanza sia alterata e disorganizzata in gran parte.