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§ 2.° inchiodatura (encloure).

Accidente dello stesso genere del precedente, dipendente dalle medesime cause, non differendo da questo se non in ciò che il chiodo resta impiantato nel piede. L’inchiodatura è più o meno grave secondo la natura della lesione e secondo il soggiorno del corpo vulnerante nel piede; ora si limita al tessuto reticolare, altre volte s’innoltra più nel vivo, ed intacca il lembo inferiore dell’osso del piede. Formandosi la materia purulenta, può spandersi sotto l’ugna, produrre una disunione più o meno ampia, soffiare al pelo e dar luogo a giavardi incornati.

Il cavallo il cui piede è inchiodato risente tosto, o solo dopo certo tempo, un dolore che lo porta a fingere od a zoppicare, e va sempre aumentando a meno si giunga a calmarlo. Tosto supponesi la causa della zoppicatura, bisogna affrettarsi a sferrare il cavallo ed esplorare il piede, per conoscere il punto doloroso se non è palese pel sangue che sorte, o per tutt’altra maniera.

Siccome fu detto in prima, l’inchiodatura può avere gli stessi esiti della puntura, e necessitare le stesse operazioni e le stesse cure. Ogni qualvolta non esista centro purulento, basta estrarre il chiodo e calmare il dolore con cataplasmi emollienti, l’accidente dissipasi prontamente e senza esiti spiacevoli.

Nel caso contrario si abbatte l’ugna sino alla rugiada, si pratica un intaglio tra la parete e la suola,