Pagina:Girard - Trattato del piede negli animali domestici.pdf/312

Da Wikisource.

— 306 —

di giungere a conoscere la causa occasionale, affine di allontanarla se è possibile, o far cessare la perniciosa sua influenza. Se l’affezione è incipiente, si può cercare di far abortire, per così dire, l’infiammazione, facendo passare l’animale in una corrente d’acqua limpida, e ponendolo, al sortire del bagno freddo, in luogo secco, nel quale il piede non possa essere impregnato d’urina o d’altri corpi irritanti. Allorchè la malattia è in corso da più di otto giorni, bisogna ricorrere ai bagni ed ai cataplasmi emollienti, e persistere nel loro uso. Le sanguigne locali non devono essere trascurate, e sono di rigore se l’intumidimento ed i dolori trovansi portati ad un alto grado; in ogni caso, favoriscono l’impiego dei bagni e concorrono efficacemente al distendimento delle parti. Queste sanguigne si praticano tagliando gli sproni con grosse forbici, volgarmente chiamate cesoje, oppure aprendo ora la vena del pastorale, ora la sotto-cutanea posteriore della gamba1. Durante questo tempo, la piaga verrà medicata con stoppe inzuppate nel vino tiepido o nel-

  1. Rammenteremo essere la vena sotto-cutanea posteriore della gamba del bue un vaso considerabile, sporgente, posto obliquamente sulla corda tendinosa del garetto, proviene dal lato interno della depressione situata tra la corda e la tibia, si contorna dall’interno all’esterno, e dal basso all’alto sul tendine del calcagno e sparisce verso la metà della faccia esterna della gamba, ove si immerge tra i muscoli per andar a gettarsi nella vena grande muscolare della coscia.
    La flebotomia di questa vena si effettua mediante una piccola fiamma, applicata obliquamente sul vaso, nel punto in cui guadagna la faccia esterna della gamba ed un poco al disopra del suo contorno sulla corda tendinosa. Questa sanguigna molto van-