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al pus e l’animale si trova sollevato. Ciò nulladimeno, quest’apertura sarà sufficientemente grande pel libero scolo della materia, ma non è necessario amputare tutta la porzione d’ugna distaccata, è meglio lasciarla sussistere, poichè può servire favorevolmente per la nuova cacciata. I centri purulenti, aperti come si disse, non richiedono altre cure fuorchè quelle prescritte per le piaghe semplici, e la loro cicatrizzazione conduce la formazione d’una nuova ugna per rimpiazzare quella che erasi staccata. Per favorire questa riproduzione cornea, sollecitare il consolidamento dello zoccolo, mettere al più presto l’animale in stato di camminare e di lavorare, si applicherà al l’unghiello ammalato un ferro leggiero che si farà guarnire e si attaccherà con quattro chiodi a lama sottile. La ferratura non sarà però messa in opera che ad una certa epoca, ed allorchè i centri purulenti non forniranno più materia. Tosto l’animale comincia ad entrare in convalescenza e camminare un poco liberamente, si agirà saviamente mettendolo in un pascolo; l’esercizio ch’egli prende in questo stato di libertà, eccita la circolazione nelle parti ammalate e contribuisce possentemente alla guarigione.

Allorchè vi ha caduta completa dello zoccolo, bisogna sollecitamente coprire la parte denudata, affine di preservarla dalle impressioni dell’aria e dal l’irritazione d’ogni altro corpo: si spalma la superficie con una sostanza grassa, e si applicaun apparecchio di stoppa fitta, che si lascierà durante alcuni giorni. Questo primo apparecchio non deve essere