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primavera e sanno che in quest’ultima epoca è frequente la lumaruola. Aggiungiamo che a questa medesima epoca l’uso del verde determina e mantiene la diarrea negli animali i quali, durante il loro soggiorno nella stalla, hanno i piedi posteriori immersi in un fimo liquido, infetto e nocivo. Quest’ultima circostanza spiega perchè il fico mostrasi più di sovente ai piedi posteriori, e perchè sia più ribelle.

Il fico non sviluppasi indistintamente in tutti gli individui sottoposti all’influenza delle cause sopraindicate; non si manifestano che in alcuni e sembra compagno di certe costituzioni; così è opinione generale, che questa malattia propagasi per eredità. Ciò non ostante la contagione non ha parte alcuna alla trasmissione, ed a torto asserirono alcune persone il contrario.

Nei primordi e finchè lo stato infiammatorio susiste, l’animale strascina il piede ammalato, finge o zoppica più o meno forte secondo l’intensità del dolore. Se il fico si stabilisce nello stesso tempo ai due piedi posteriori, l’animale sembra preso nel treno posteriore, pare cammini sulle spine, zoppica ora a destra, ora a sinistra. Questa prima claudicazione, sempre leggiera, sparisce dopo qualche tempo, e cessa nel periodo infiammatorio, ma si rinnova allorchè il fico ha preso una certa estensione ed impedisce i movimenti degli unghielli. La vegetazione carnosa, di cui trattasi, mette radici interne più o meno profonde, le quali giungono alle volte sino al legamento interdigitato; la sua parte esuberante esternamente, non acquista che una certa ampiezza e non oltrepassa