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alla compiuta distruzione d’ogni morbosa vegetazione, ciò che prolunga la cura ed aumenta le spese.

Molte persone preferiscono a ragione la cauterizzazione potenziale, non solo a causa del suo più facile e meno pericoloso impiego, ma eziandio perchè è generalmente più efficace e rende più certa la guarigione radicale del fico. Effettuasi col sublimato corrosivo (deuto-cloruro di mercurio), ridotto in polvere ed applicato dopo l’amputazione della parte esterna del fico. L’animale essendo fissato siccome per la cauterizzazione attuale, s’incomincia col recidere la parte carnosa esuberante, formando una piaga unita la quale viene aspersa di sublimato corrosivo. Ma prima di applicare la polvere corrosiva, si passa tra i due unghielli la parte media d’una grossa e lunga faldella, della quale rilevansi successivamente i capi fino in pastoja, attorno alla quale sono contornati ed annodati insieme. È inutile spiegare che il capo anteriore sarà rilevato per l’ultimo, ed immediatamente dopo l’applicazione del caustico che deve mantenere applicato. Per compiere la medicazione, si involgono i due unghielli con un pezzo di tela fissata in pastoja, col mezzo di una legatura o d’una piccola corda.

A capo di cinque o sei giorni, procedesi con precauzione a levare il primo apparecchio. Se l’escara è ancora aderente alla superficie della piaga, si cerca smuoverla con una pinzetta, e se, non tiene che debolmente, la si stacca poco a poco, senza effusione di sangue e senza irritare la parte viva, si ap-