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dendo dal ginocchio o dal garetto sino a terra, si contano tre falangei nella dita perfette, due nel piccolo dito corrispondente al pollice dell’uomo, ed una sola nello sprone proprio ad alcuni cani. Ogni dito perfetto presenta assolutamente l’eguale disposizione del quadrupede monodattile, stabilito come tipo di paragone; ma ne differisce per la forma particolare dell’ugna, come per l’organizzazione de’ suoi tubercoli plantari, i quali formano tante protuberanze floscie, suscettibili di resistere alla logoranza, e comunicare molta sicurezza alla zampa. Ognuno di questi corpi plantari ha per base un corpo laminoso, bianco, adiposo, e della stessa natura del cuscinetto plantare degli altri quadrupedi (fig. 3, a, a): porta un involto zigrinato (fig. 3, b, b, b), provvisto di densa e dura epidermide. Questa produzione deriva dall’unione, dall’associazione e combinazione particolare dei vasi e nervi cutanei; si stacca alle volte, si solleva, si distrugge e si rigenera nell’egual maniera dell’ugna. Al dissotto di questo involto trovasi una rete vasculare, suscettibile d’infiammazione, d’intumidimento, e che diviene, in certe circostanze, la sede di un’affezione alla quale è esposto il cane.