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carsi dietro la testa col mezzo di due piccole correggie, delle quali una porta un fermaglio. Siccome non si ha che di rado una museruola a propria disposizione, trovasi quasi sempre nella necessità di far uso della corda, la cui applicazione offre alcune difficoltà da sorpassare. Trovasi pure alle volte obbligati contenere l’animale contro un muro con una forca di legno, i cui gambi gli abbraccino il collo; e lo si tiene in questa posizione mentre si passa la corda attorno al muso e che si fissa in modo che non abbia a slanciarsi, e non possa staccarla colle zampe.

I mezzi che veniamo d’indicare, il di cui uso richiede molta prudenza e destrezza, non si applicano che per i cani pericolosi e di alta statura; possono del pari essere messi in pratica pei cani in preda ad accessi d’idrofobia; faremo solo rimarcare che questi ultimi richiedono particolari precauzioni, delle quali non abbiamo parlato. Questi mezzi devono sempre essere modificati, in ciò che concerne gli animali docili o deboli, che si lasciano contenere senza pena, e che si sottomettono per obbedienza a tutto ciò che esigesi da loro.

Il cane in libertà può aggravare il male alla zampa tanto coi denti, quanto colle ugne; l’applicazione d’una museruola l’impedirà di servirsi de’ denti, e le pedule messe alle zampe gli leveranno l’uso dell’ugne. Il fondo delle pedule deve essere imbottito oppure contenere una certa quantità di segatura di legno, affine non possa l’animale far agire le ugne attraverso della tela: è alle volte necessario impedire che