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chiede attenzioni particolari fuorchè quando presenti certa gravità, possa produrre acerbi dolori ed avere esiti funesti. Nei primi tempi dell’infiammazione, si involge la zampa affetta in un cataplasma astringente, composto di fuliggine, d’argilla, o di bianco di Spagna, stemprato nell’aceto, ed assicurato con un nastro o con punti di cucitura. Onde prevenire, per quanto è possibile, ulteriori accidenti, convien tenere l’ammalato a dieta, e non somministrargli altro alimento fuorchè latte. La febbre generale, essendosi manifestata, necessita leggeri sanguigne alla giugulare, e queste devono essere rinnovate finchè siasi calmata la reazione febbrile. Allorchè l’intumidimento della zampa è accompagnato da tensione estrema, ed abbiasi a temere la gangrena, bisogna praticare alcune scarificazioni; si lavano le piaghe con acqua fredda carica di sotto-acetato di piombo liquido (estratto di saturno). Se si stabilisce la suppurazione, si medica come nei casi ordinari, e si seconda quest’elaborazione coi bagni e cataplasmi emollienti; tosto sieno le piaghe di buona natura e non elaborino che poco pus, si lasciano lambire dal cane; questo genere d’abluzione sollecita la cicatrizzazione e produce una guarigione radicale.