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bire cangiamenti, secondo che il piede trovasi più o meno affaticato e danneggiato dalle cattive ferrature o da tutt'altra causa. La cartilagine laterale del piede, tenera, molto flessibile e fibrosa nel giovane puledro, perde la sua flessibilità col volgere degli anni, acquista insensibilmente della durezza, e passa persino allo stato osseo: queste alterazioni tanto rimarcabili, e che si stabiliscono più o meno presto, sembrerebbero non essere che accidentali e cagionate innanzi tutto dalla ferratura. La maggior durezza di questa cartilagine si osserva verso la base e presso a poco alla metà anteriore; la parte più fibrosa e più flessibile esiste nei taloni, specialmente al lembo inferiore del prolungamento. Abbiamo pure fatto rimarcare che riscontransi, alla riunione della cartilagine coll'osso, una quantità di fibre corte, e che questo punto fibroso è evidentemente un centro di movimento. Se tagliasi a strati ed a lamine sottilissime le porzioni più consistenti della fibro-cartilagine, mano mano si va avvicinando alla superficie interna, le fibre divengono più apparenti, e conseguentemente la durezza meno grande.

L'ossificazione accidentale di cui è suscettibile questa fibro-cartilagine procede quasi sempre dalla sostanza stessa dell'osso, la quale sembra in allora estendersi a spese del suo prolungamento. Ordinariamente questo processo non ha luogo che all'infuori, non occupando che la faccia esterna della cartilagine; altre volte, l'ossificazione progredisce trasformando tutto lo spessore della parte; quando questa