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pieghevolezza della muraglia; e per ciò appunto che ammorbidano, devono favorire l’allungamento dei peli, i quali discendono dal cercine e si inaridiscono dal momento in cui oltrepassano il corpo papillare. Così la sostanza pelosa della muraglia mette radice al cercine, da dove discende e si allunga progressivamente. Passando sull’espansione reticolare, riceve un aumento di nutrizione che mantiene un vigore ed una cedevolezza ovunque uguale. Partendo dal punto in cui abbandona il corpo papillare, questa stessa sostanza comincia a disseccarsi, e diviene siccome morta. Questa teoria trovasi confermata non solo dal corso naturale delle cose, ma eziandio dalla accidentale formazione di tutti i quarti falsi.

L’ugna non gode che di oscura vitalità, e non sembra sensibile, ma l’espansione reticolare sottostante supplisce a questa insensibilità, e riceve le impressioni un po’ forti prodotte alla superficie esterna dello zoccolo. Secondo la natura loro ed il punto al quale sono portate, queste impressioni determinano il tatto, ossia stabiliscono un modo d’azione, il quale, secondo i suoi gradi e la sua durata, dà luogo a cambiamenti di differenti generi, ad alterazioni di verse. Tali sono gli effetti o i risultati spiacevoli dei ferri male applicati, od applicati troppo caldi; dei ferri che comprimono parzialmente; dei chiodi che stringono troppo, o penetrano nel vivo; dei corpi duri che si incassano nelle lacune del disotto del piede, ec. Per più ampie particolarità, rimandiamo alle considerazioni generali sull’ugna, nell’Anatomie vétérinaire, 3° edizione, volume 1°.