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178 Giro del Mondo

dria, e vi smontai prima di notte. Ritrovai in quel porto un vascello Francese, pronto a partire per Livorno, col quale, se avessi voluto ritornare in Cristianità, sarei venuto a fare un sì bel viaggio nello spazio di soli tre mesi, e mezzo: ma avendo determinato di continuarlo per Oriente, non ne feci alcun caso. All’incontro avendo avuto contezza, che a Bichier erano alcune londre preste a partire per Costantinopoli, proccurai di prendervi imbarco; al che contribuì molto la cortesia d’Arrigo Grimau mercante di Marseglia, il quale dal primo dì sino all’ultimo della mia dimora in Alessandria, si adoperò con non ordinario amore a farmi sbrigare dalla dogana.

Il Martedì 6. feci scrivere all’Agà di Bichier, per avere imbarco sopra una londra. Il Martedì 7. andai licenziandomi dal Consolo, e mercanti Francesi, ringraziandogli di quanto avevano operato in mio beneficio. Mi ritenne a desinare Marc’Antonio Tamburin Consolo, e volle di più, che io gli dassi parola di cenare in sua casa la sera avanti di partire.

Il Giovedì 8. mi convitò Monsieur Grimau,


rega-