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448 Giro del Mondo

ro Bairam, finito già il digiuno del Ramazan: ciò che empiè d’allegrezza l’animo de’ Contadini, veggendosi fuori della dura necessità di faticare il giorno del digiuno, e vegghiar poi la notte mangiando. Tutto il dì incontrammo per quelle ottime pianure, varie truppe di Kurdì, e Kurde, con le loro case portatili su bovi imbardellati.

Costoro vivono con le bestie, e sono tante bestie, che tutto l’anno vanno raminghi in traccia di buoni pascoli per gli loro armenti, co’ quali hanno anch’essi comune il cibo. Fatte 30. miglia in dieci ore, pernottammo nel Casale di Chialà composto di poche grotte. Quivi l’insolente Catergì tornò di bel nuovo sulla negativa di passare avanti, senza esser prima pagato del tutto; e dalla mattina alla sera altro non si facea, che contrastare. Mal mio grado mi rattenni di servirmi del bastone, com’egli meritava, per non tirarmi addosso qualche sciagura peggiore.

Tardi ci partimmo il Mercordì 26. e per istrada non picciola compassione avemmo di tanti luoghi distrutti dalle guerre, che ancor serbano nelle ruine qualche testimonianza dell’antica ma-


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