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136 Giro del Mondo

prendon alcun cibo sino alla sera. Hanno di più trenta giorni festivi de’ loro Santi.

Morendo un di loro, lo portano fuori dell’abitato, in un luogo chiuso di mura vicino la montagna. Ivi legano il morto in piedi ad un pilastro (de’ quali molti ve ne sono) alto sette palmi; e postisi a pregare per l’anima del defonto, aspettano, che vengano i corvi a mangiarselo: se questi cominciano dall’occhio destro, sepelliscono il morto, e tornano a casa tutti giulivi, avendolo per buono augurio; se dall’occhio sinistro, con somma tristizia se ne tornano, lasciandolo insepolto.

Il vestire non è nulla differente da quello degli altri contadini Persiani. Quello delle donne è molto onesto; avendo una gonna all’Italiana; e di sotto calzoni, e scarpe alla Persiana. Il capo lo avvolgono in un panno dì lino, e seta; e dalle spalle in giù ne pende un’altro ben grande, che non solo cuopre tutto il di dietro, ma ligato sotto il mento tutto il petto ancora. Hanno le narici forate, per portarvi un’annello d’oro, o d’argento poco più picciolo di quello delle Arabe.

In ritornando a Zulfa un’Armeno ven-


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