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68 Giro del Mondo

te di vita, e mi provvedeva di uova, e carne d’agnello ne’ Casali, per dove passavamo; regalandone anche il Ius-Bascì, siccome feci di buon vino, e d’acquavita. Solamente le legna sono care in quei paesi, e si servono perciò in luogo di esse del letame. Nelle vicinanze di Dongh osservai la sciocchezza de’ naturali, i quali avendo ottime uve, non sanno poi conservare il vino; ma pongono il mosto sotto terra, in alcune piscine intonicate con calce.

Incontrammo quella medesima mattina un Corriere a piedi, che veniva d’Ispahan. Portava egli all’intorno la cintola sei sonagli, in quella guisa appunto che portano i muli de’ nostri Procacci. Vanno in tal forma i Corrieri, sì per farli conoscere, come per animarsi al camminare. Coloro, che servono Principi, ponno averne sino a dodici: gli altri a proporzion della loro diligenza, e bontà.

Per ritornare al nostro Ius-Bascì, egli si era di costumi più tosto corteggiani, che cortesi; imperocchè se mangiava, o beveva, diceva farlo per amor mio; ed io avrei fatto di meno di tanti favori. Mi vendè anche per una grande attenzione,


e ri-