Pagina:Giuseppe Conti Firenze vecchia, Firenze 1899.djvu/485

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Bagni e Teatri


A Livorno - La roba a buon mercato - Bagni d’Arno - La Vagaloggia Furti e improntitudini - La «Buca del Cento» e il bagno del Fischialo Il padre di un artista - Donne e ragazzi - Le ciane al bagno - Il Pons, francese, riscalda l’acqua d’Arno - Il barone di Poallys e il principe Anatolio Demidoff - La più bella donna di Firenze - Il bagno delle Molina di San!t^iccolò - I Matton rossi - L’oste Dottore alla Piagentina - Nuotatori temerari - Il premio di dieci scudi - Amore per il teatro - Gli Stenterelli - Amato Ricci alla Piazza Vecchia - Lorenzo Cannelli al Borgognissanti - Il Cannelli e il Granduca - 11 teatro Leopoldo o della Quarconia - La maschera del teatro - Palleggio d’improperii - Il gobbo Masoni - La parte del pubblico - Teatro Goldoni - I veglioncini - Questioni e disordini abituali - Il tenente Saccardi - Attaccabrighe puniti - Il teatro Alfieri e gli esordienti - Il teatro Nuovo e gli Spedalini - Il Cocomero oggi <: Niccolini» - La Pergola - Le prime rappresentazioni - La modestia del maestro - Esecuzioni d’opere e di balli - Spettacoli di quaresima - Cantanti di grido.

In Firenze, per coloro che potevan fare delle spese di lusso, c’era l’abitudine d’andare ai bagni della Porretta o a quelli di Livorno; e quando tornavano da quest’ultima città, portavano una quantità di roba acquistata a prezzi favolosamente bassi, perchè essendovi colà il portofranco, non v’era dazio di sorta. Per conseguenza, quando si vedeva dagli amici di casa o dai conoscenti quella roba, pareva venuta dall’altro mondo, tanto era diversa dalle cose usuali che si compravano a Firenze, e che costavano il doppio. Molti vi andavano anche apposta, e s’adattavano a un