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XXXI

Befane e Carnevale


La vigilia dell’Epifania - La Befana a spasso - Befanate famose - La Befana e il poeta Fagiuoli - Genealogia della Befana - La calza al ferro del paiuolo - Notte dì baldoria - La benedizione dell’acqua santa - Il corso della Befana - Giove in Arno - Non più befane! - Il carnevale al tempo de’ Medici - Pallonate e fango - Odio fra gli Strozzi e i Medici - Il carnevale si trasforma - I corsi delle carrozze - Un tremendo mistero - Il capitano Serrati - Le gesta di Battifalde - Il passeggio delle maschere sotto gli Uffizi - Botteghe improvvisate - Feste a Corte - In casa del principe Borghese — Nel giardino del marchese Torrigiani - La campana della carne I veglioni alla Pergola.

Fin verso la prima metà del secolo presente, durò in Firenze un’usanza che datava da epoca remotissima.

C'era il costume, nella vigilia dell’Epifania, di portare in giro per la città una sorta di fantocci rappresentanti uomini o donne, seguiti ognuno da una folla di gente chiassosa, che portava lanterne e lumi, e che suonava a perdifiato in certe trombe assordanti, lunghe, di vetro, che schiamazzava ed urlava, facendo un baccano indiavolato.

Con quella baldoria, s’intendeva di commemorare la visita dei re Magi al presepio: e perciò il più delle volte facevan fantocci col viso sudicio, per rappresentare più al vero cotesti magi, che eran mori.

II chiasso, il frastuono eran generali per tutta la città, ma più che altrove nel centro, specialmente in Piazza San Firenze, dove cominciarono molti, dopo fatta la facciata della