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capitolo X - tomo ii. 353

misura che la fama del Cardinale arrivato si diffondeva1 di terra in terra, tutti2 accorrevano.3 Ma4 in quella via affollata il Conte camminava solo: quegli,5 che se lo vedevano arrivare al fianco, s’inchinavano umilmente e si scostavano come per rispetto, e allentavano il passo per restargli addietro: taluno di quelli, che lo precedevano, rivolgendosi a caso a guardarsi dietro le spalle, lo scorgeva, lo annunziava sotto voce ai compagni, e tutti studiavano il passo, per non trovarglisi in paro.6 Giunto al villaggio,7 sulla piazzetta dov’era la chiesa e8 la casa del Parroco,9 trovò il Conte una turba dei già arrivati, che aspettavano il momento, in cui il Cardinale entrasse nella chiesa, per celebrare gli uficj divini. E qui pure tutti quelli, a cui si avvicinava, svignavano pian piano. Il Conte affrontò uno di questi prudenti in modo che non gli potesse sfuggire, e gli chiese bruscamente, come annoiato che era di quel troppo rispetto, dove fosse il cardinale Borromeo. «È li nella casa del10 curato,» rispose riverentemente l’interrogato. Il Conte si avviò alla casa fra11 la turba, che si divideva come le acque del Mar Rosso al passaggio degli Ebrei; ed entrò sicuramente nella casa. Quivi un bisbiglio, una curiosità timida, un’ansia, un non saper12 come accoglierlo. Egli, rivolto ad un prete, gli disse che voleva parlare col Cardinale, e chiedeva di essergli tosto annunziato. Il prete, che era del paese, fu contento d’avere una commissione del Conte, per allontanarsi da lui, e riferì l’ambasciata ad un altro prete del seguito del Cardinale. Quegli si ritirò a13 consultare coi suoi compagni; e finalmente di mala voglia entrò per dire14 a Federigo quale visita si presentava.15


Manzoni, Gli sposi promessi. 23
  1. nelle
  2. si movevano
  3. Dove
  4. in mezzo alla
  5. [ann| ai quali e | egli a] che egli
  6. i più
  7. sul sagrato della Chiesa
  8. l'
  9. [il Cont] si trovò il Conte
  10. Parroco
  11. le ale della turba
  12. che
  13. confabulare
  14. al
  15. Per far meglio comprendere quanta cura abbia messo il Manzoni nel creare, pur traendolo dalla storia come uomo realmente esistito, il tragico personaggio ritratto qui foscamente, per non dire romanticamente, si dà anche il brano del secondo autografo, che lo riguarda, con l'Appendice G.