Pagina:Goethe - Principii di filosofia zoologica e anatomia comparata.djvu/26

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22 Biblioteca scientifica

uni contro gli altri, vengono a discussioni astiose, e tutto ciò perchè, sebbene siano d’accordo intorno alla sostanza dello argomento, differiscono nel modo di considerarlo. Un fatto tanto rimarchevole riescirà profittevole alla scienza e a tutti quelli che la coltivano. È d’uopo che, ognuno di noi sia ben persuaso di ciò, che il separare e il riunire sono due atti necessari della intelligenza; ossia piuttosto noi siamo costretti, volere o non volere, a procedere dal particolare al generale e dal generale al particolare. Quanto più queste funzioni intellettuali, che io comparo alla inspirazione e alla espirazione, si compiranno energicamente, tanto più sarà in fiore la vita scientifica del mondo. Noi ritorneremo sopra questo argomento, ma solo dopo di aver parlato di quegli uomini i quali, nella ultima metà del precedente secolo, hanno camminato in quella medesima strada nella quale noi pure siamo entrati.

Pietro Camper era fornito di una rimarchevolissima attitudine alla osservazione e alla combinazione; sapeva riflettere su ciò che aveva veduto, far rivivere le sue scoperte in se stesso, animarle e vivificare in tal modo le sue meditazioni. Tutto il mondo ha reso giustizia ai suoi meriti immensi. Io ricorderò solamente il suo concetto dell’angolo facciale che permette di misurare la sporgenza della fronte, invoglio dell’organo intellettuale, e di apprezzare per tal modo il suo predominio sull’organismo destinato alle funzioni puramente animali.

Geoffroy gli dà questo magnifico attestato in una nota della sua filosofia zoologica, p. 149 «Era, dice egli, una mente vasta, tanto ricca di coltura quanto riflessiva; aveva intorno alle analogie dei sistemi organici un sentimento tanto vivo e tanto profondo, che ricercava con predilezione i casi straordinari. Egli non ci vedeva che un argomento di problemi, una occasione di esercitare