Pagina:Goethe - Ricordi di viaggio in Italia nel 1786-87.djvu/90

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tanto da breve spazio dall’attore. Era la signora dama di una certa età, di bella presenza, di fisionomia distinta, ed i suoi lineamenti rivelavano la serietà, e quasi un espressione di dolore. Faceva poi senso ai Veneziani il vedere una principessa, costretta a comparire davanti al tribunale, nel suo stesso palazzo.

L’attuaro cominciò a leggere, ed allora compresi quale fosse l’ufficio di un omicciattolo, il quale stava seduto, sopra uno sgabello, ad un piccolo tavolo di fronte ai giudici, ed a poca distanza dalla ringhiera degli avvocati, ed a qual uso specialmente servisse l’orologio a polvere, che stava rovesciato sul tavolo. In fino a tanto leggeva l’attuaro non si teneva conto del tempo, ma quando cominciavano a parlare gli avvocati, era limitata la durata di quello che loro era consentito favellare. Appena un avvocato apriva la bocca, l’omicciattolo alzava in piedi l’orologio a polvere, il quale ripigliava la sua posizione orizzontale non si tosto l’avvocato aveva finito di parlare. La grand’arte pertanto dell’avvocato, si è quella d’interrompere al momento opportuno la lettura, e di fare di volo, con poche parole, quelle osservazioni che valgono a fissare l’attenzione dei giudici. Ed allora comincia la grande occupazione dell’omicciattolo. Egli non deve mai smettere l’attenzione; ad ogni momento deve ora rialzare, ora rovesciare l’orologio a polvere, e si trova nella condizione del diavolo dei burattini, il quale non sa quale contegno osservare, in vista delle rapide e continue trasformazioni, del furbo arlecchino.

Chi sia stato presente nelle cancellerie al collazionare di documenti, si potrà formare un’idea del modo di leggere dell’attuaro, rapido, monotomo, ma però abbastanza articolato ed intelliggibile. L’abile avvocato sa interrompere la noia di quella lettura con frizzi spiritosi, con lazzi, i quali provocano l’ilarità del pubblico. E voglio fare parola di uno di quei frizzi, il più pungente di quelli che io sia riuscito a comprendere. L’attuaro stava leggendo un documento, nel quale uno dei possessori ritenuti il-