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322 ATTO PRIMO

SCENA XIV.

Il Cavaliere del Bosco e dette.

Cavaliere. Permette la signora Contessa?

Isabella. Cavaliere, siete venuto a tempo. Ho bisogno di voi.

Cavaliere. Comandate, signora. Disponete di me.

Isabella. Se mi siete veramente amico, ora è tempo di dimostrarlo.

Cavaliere. Farò tutto per obbedirvi.

Isabella. Doralice, che per mia disgrazia è sposa di mio figliuolo, mi ha gravemente offesa; pretendo le mie soddisfazioni, e le voglio. Se lo dico a mio marito, egli è uno stolido che non sa altro che di medaglie. Se lo dico a mio figlio, è innamorato della moglie e non mi abbaderà. Voi siete cavaliere, voi siete il mio più confidente, tocca a voi sostenere le mie ragioni.

Cavaliere. In che consiste l’offesa?

Colombina. Ha dato uno schiaffo a me.

Cavaliere. Non vi è altro male?

Isabella. Vi par poco dare uno schiaffo alla mia cameriera?

Colombina. Sono dieci anni ch’io servo in questa casa.

Cavaliere. Non mi pare motivo per accendere un sì gran fuoco.

Isabella. Ma bisogna sapere perchè l’ha fatto.

Colombina. Oh! qui sta il punto.

Cavaliere. Via, perchè l’ha fatto?

Isabella. Tremo solamente in pensarlo. Non posso dirlo. Colombina, diglielo tu.

Colombina. Ha detto che la mia padrona non comanda più.

Isabella. Che vi pare? (al Cavaliere)

Colombina. Ha detto che è vecchia...

Isabella. Zitto, bugiarda; non ha detto così. Pretende voler ella comandare. Pretende essere a me preferita, e perchè la mia cameriera tiene da me, le dà uno schiaffo?1

Cavaliere. Signora Contessa, non facciamo tanto rumore.

Isabella. Come? dovrò dissimulare un’offesa di questa sorta? e

  1. Tutte le edd. serbano il punto interrogativo.