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140 ATTO PRIMO

Cameriere1. Illustrissima, la signora donna Eleonora manda l’ambasciata che vorrebbe riverirla.

Ottavio. Oh cara donna Eleonora! È una vedovina garbata.

Beatrice. Anche questa vi piace?

Ottavio. A me piacciono tutte.

Beatrice. È sola? (al cameriere)

Cameriere. È colla Marchesina sua nipote.

Ottavio. La marchesina Rosaura, che sarà vostra nuora.

Beatrice. Mia nuora? Ditele che non ci sono. (al cameriere)

Ottavio. Oh spropositi! Mi maraviglio di voi, signora cognata. In questo c’entro ancor io. Il partito di matrimonio è stato maneggiato da me, e se non la volete ricever voi, anderò nel mio quarto e la riceverò io.

Beatrice. Bene, bene, la riceverò. Ditele che è padrona, (cameriere parte) Ma su questo matrimonio vi è molto da discorrere.

Ottavio. Che obbietti potete avere contro di un tal matrimonio?

Beatrice. A me non è stato parlato nelle convenevoli forme.

Ottavio. Ve n’ho parlato io.

Beatrice. Io, come madre, doveva essere la prima a saperlo.

Ottavio. Perdonate, non ci ho pensato. Ma correggerò l’errore. Voi sarete la prima a saperlo, quando mi mariterò io.

SCENA XIII2.

La Marchesina Rosaura, Donna Eleonora e detti.

Eleonora. Contessa mia, vi son serva.

Beatrice. Serva umilissima, donna Eleonora.

Rosaura. Signora Contessa, a lei m’inchino.

Beatrice. Serva, signora Marchesina.

Ottavio. Gentilissime dame.

Rosaura. Serva, serva.
Eleonora.

Eleonora. Siamo state colla Marchesina mia nipote a ritrovar mia

  1. Comincia nell’ed. Bett. la sc. XIV.
  2. Sc. XV nell' ed. Bett.