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a Udine, fu poi ambasciatore a Parigi (dove ritrovò il Goldoni: Mém.es, l. c.) negli anni 1772-76, succedendo al fratello più giovane Sebastiano Alvise 5.° (1725-95, sposo nel 1759 di Chiara Zen: v. rime di G. Gozzi), accusato di vizi contro natura (Tassini, Curiosità Ven., 471 e Casanova, Mèm.es) e chiuso 7 anni nel castello di Brescia, benchè poi nell’89 creato Procuratore. Altre quattro sorelle sposarono illustri patrizi. La figlia di Giovanni, detta Pisana, si unì al cugino Alvise, figlio di Sebastiano, ma il matrimonio fu sciolto e i due giovani passarono ad altre nozze.

G. O.


Questa commedia uscì la prima volta nella state del 1753, nel t. VI dell’ed. Bettinelli di Venezia, e subito dopo nel t. III dell’ed. Paperini di Firenze. La ristamparono a Pesaro (1733) il Gavelli, a Bologna (1754) il Pisarri e il Corciolani, a Torino (1756) Fantino e Olzati. A Venezia uscì ancora presso gli editori Pasquali (t. IV, 1762), Savioli (V, ’70), Zatta (cl. 2.a, I, ’90), Garbo (XI, ’96); a Torino presso Guiberl e Orgeas (IV, "72); poi a Livorno (Masi), a Lucca (Bonsignori) e altrove nel Settecento. - La presente ristampa segue principalmente l’edizione più curata del Pasquali, ma reca in nota le varianti e in Appendice le scene delle edd. Bettinelli e Paperini modificate o poi soppresse. Le note a piè di pagina segnate con lettera alfabetica appartengono al commediografo, quelle con cifra al compilatore.