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252 ATTO SECONDO


andare... Vorrei restare... Sudo da capo a piè. Presto le pillole. Io prenderò le pillole dallo speziale, ed ella le prenderà da quel giovinotto). (da sè, parte)

SCENA XI.

Florindo e Gandolfa.

Florindo. Finalmente è andato.

Gandolfa. Il vecchierello è andato. Venite qua, il mio caro Florindo, sedete vicino a me. Quando vi vedo, mi consolo; sono un poco vecchia, ma mi piace la gioventù.

Florindo. Siete stata sempre briosa, e lo sarete sino che viverete.

Gandolfa. Oh figlio mio, se mi aveste conosciuta trent’anni sono! Se mi aveste veduta! Non vi dico altro.

Florindo. Ancora vi conservate bene.

Gandolfa. Sono avanzata negli anni, ma in certe cose non la cedo ad una giovane.

Florindo. E quali sono queste cose?

Gandolfa. Eh furbettaccio, vorreste che vi facessi ridere.

Florindo. Fatemi il piacere, spiegatevi.

Gandolfa. Via, non mi fate venir rossa.

Florindo. Orsù, per non farvi arrossire, mutiamo discorso. Io ho bisogno di voi, signora Gandolfa.

Gandolfa. Che cosa volete da me, caro Florindo?

Florindo. Ho bisogno di un favor grande.

Gandolfa. Sì, figlio mio, quel che posso, lo farò volentieri.

Florindo. Ho bisogno di cinquanta zecchini.

Gandolfa. Uh, uh, dove ho io tanti denari? Cinquanta zecchini? Dove volete che io li trovi?

Florindo. Via, cara signora Gandolfa, so che ne avete.

Gandolfa. Vi replico che non ne ho.

Florindo. Avete tremila ducati l’anno d’entrata. Voi non ne spendete nemmeno mille.

Gandolfa. Sì, tremila ducati, ma non riscuoto le pigioni delle