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IL VERO AMICO 355

ATTO TERZO.

SCENA PRIMA.

Camera di Ottavio con letto.

Ottavio solo, guarda se c’è nessuno, e serra la porta.

Qui nessuno mi verrà a rompere il capo. In questa camera, dove io dormo, nessuno ardisce venire. Non voglio che la servitù veda i fatti miei; non voglio che col pretesto di rifarmi il letto, di spazzarmi la camera, vedano quello scrigno che sta lì sotto. Pur troppo hanno preso di mira lo scrigno grande, in cui tengo le monete d’argento, e mi dispiace che è incassato nel muro, e non lo posso trasportar qui. Ma finalmente in quello non vi è il maggior capitale. (tira lo scrigno di sotto il letto) Qui sta il mio cuore, qui è il mio idolo, qui dentro si cela il mio caro.