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A SUA ECCELLENZA

IL SIGNOR CONTE

ANNIBALE GAMBARA

PATRIZIO VENETO E SENATORE AMPLISSIMO.

Barone del S. R. I., Signore di Ajello,

Feudatario di Virola, Alghise,

Pralboino, Milzano ecc.


A
LLORA quando, Eccellentissimo Signore, seguirono le felicissime Nozze fra la Nobilissima Dama, la Signora Contessa Paola, di Lei Sorella, e Sua Eccellenza il Signor Cavaliere Luigi Pisani, Procurator di San Marco1, io era per mio destino in Toscana. Colà giunse lo strepito delle acclamazioni e del giubbilo di tutti gli ordini della Città e dello Stato della Repubblica Serenissima di Venezia, esultante per cotal maritaggio, e dalle Rime de’ valorosi Poeti cantar s’udirono con ammirazione le lodi di due Famiglie sì rinomate e sì illustri.

Io più d’ogni altro forse eccitare mi sentii a tesser inni di giubbilo in una sì fortunata occasione, poichè, oltre il piacere che io ne provava, comune a tutti i Concittadini della mia Patria, mi credea in debito di manifestare l’umilissima servitù mia verso ambedue l’Eccellentissime Case, e la somma benignità con cui

  1. Furono celebrati gli sponsali ai 13 di Aprile del 1753, e ai 21 del maggio seguente solennizzò il Pisani il pubblico ingresso di Procuratore: il giorno prima (20 maggio) Annibale Gambara era stato eletto senatore. Si vedano i diari citati del Gradenigo.