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LA DAMA PRUDENTE 25

Paggio. L’ha detto Colombina.

Roberto. Colombina? Dov’è Colombina? (furioso)

Eularia. Ma quietatevi un poco. Sentite che cosa intende di dire il paggio con questa parola.

Roberto. Che cosa intendi di dire?

Paggio. Dico, signore, che ho un’ambasciata da fare alla padrona.

Eularia. Spiegati prima circa la parola geloso.

Roberto. Un’ambasciata alla padrona? Da parte di chi?

Paggio. Da parte del marchese Ernesto.

Roberto. (Il marchese Ernesto!) (da sè)

Eularia. Oh, m’infastidisce con queste sue ambasciate.

Roberto. Ebbene, che cosa vuole? (al paggio)

Paggio. Or ora sarà a farle una visita.

Eularia. Chi ha egli mandato? (al paggio)

Paggio. Il suo servitore.

Eularia. Ditegli che mi scusi; per oggi non posso ricevere le sue grazie.

Roberto. Perchè non lo volete ricevere?

Eularia. Che volete ch’io faccia delle sue visite? Io sto volentieri nella mia libertà.

Roberto. Via, via, frascherie. Ditegli ch’è padrone. (al paggio)

Paggio. Mi gridano perchè dico geloso? Non ho mai saputo che aver freddo sia vergogna. (parte, e poi toma)

Eularia. Ma voi, signore, mi volete far fare tutte le cose a forza.

Roberto. Non voglio che commettiate atti d’incivilita.

Eularia. Ricever visite non è obbligazione.

Roberto. Il marchese Ernesto è un cavaliere mio amico: ci siamo trattati prima ch’io prendessi moglie; ho piacere che mi continui la sua amicizia e che faccia stima di voi; se avete ad essere... che so io... servita di braccio, piuttosto da lui, che da un altro.

Eularia. Io non mi curo d’essere servita da nessuno.

Roberto. Oh, che volete si dica nelle conversazioni? Che non vi fate servire, perchè avete il marito geloso? Questo nome io non lo voglio; non mi voglio render ridicolo.