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396 ATTO PRIMO

SCENA X.

Rosaura e Diana.

Rosaura. E così, avete sentito? (a Diana)

Diana. Che cosa?

Rosaura. Il signor Anselmo non vi vuol più.

Diana. Non me ne importa un fico.

Rosaura. Sarò io la sposa.

Diana. Buon pro vi faccia.

Rosaura. Io ho da essere sposa prima di voi.

Diana. A me non importa di essere sposa. Bastami trovar uno che stia in mia compagnia.

Rosaura. Come, in vostra compagnia?

Diana. Che so io? Il signor padre mi ha detto, che quando un uomo sta in compagnia di una donna, si chiama marito.

Rosaura. E così vorreste anche voi marito?

Diana. Ho paura a dormir sola.

Rosaura. Non dormite con Corallina?

Diana. Sogna e mi dà dei pugni.

Rosaura. Se Corallina vi dà dei pugni dormendo, un marito ve li darà vegliando.

Diana. I mariti danno dei pugni?

Rosaura. Eccome! E bastonano, e maltrattano, e fracassano le povere donne.

Diana. Buono! Il signor padre mi vorrebbe fare un bel servizio! Farmi fracassar da un marito? No, no, non lo voglio. Se Corallina non avesse il vizio di dar dei pugni dormendo, mi vorrei maritare con lei. (parte)

SCENA XI.

Rosaura sola.

Oh che sciocca! Oh che scimunita! E pure, se io non era lesta, ella si maritava prima di me, e le toccava questa bella fortuna. Se sarò moglie del signor Anselmo, avrò tante e tante ric-