Pagina:Goldoni - Opere complete, Venezia 1909, VI.djvu/41

Da Wikisource.

LA DAMA PRUDENTE 31

Eularia. Il signor Conte non vorrà perder il suo tempo in una camera piena di malinconia.

Conte. Dove ci siete voi, signora, il tempo è sempre bene impiegato.

Marchese. Non è per tutti la grazia di donna Eularia.

Eularia. È vero, non è per tutti, anzi non è per nessuno.

Marchese. Il Conte non può dir così.

Eularia. Il Conte può dire tutto quello che potete dir voi.

Marchese. Conte, difendete voi le vostre ragioni. Sentite? Donna Eularia vi mette al par di me nel possesso della sua grazia. Tocca a voi sostenere il privilegio che avete di possederla al disopra di tutti gli altri.

Conte. Anzi toccherebbe a voi a difendere la ragione dell’anzianità, poichè l’avete servita prima d’ogni altro.

Marchese. Questi privilegi del tempo non vagliono sul cuor di una dama, che può dispor di se stessa.

Eularia. Signori miei, ve la discorrete fra di voi, come se io non avessi ad aver parte in questo vostro ragionamento.

Marchese. Questo è quello che dico io. Voi siete quella che può decidere, e che ha deciso.

Eularia. Ho deciso? E come?

Marchese. A favore del Conte.

Conte. Marchese, voi mi fate insuperbire.

Eularia. Marchese, voi mi formalizzate.

Marchese. Quando si tocca sul vivo, la parte si risente.

Eularia. Orsù, tronchiamo questo ragionamento.

Conte. Sì, discorriamo di cose allegre.

Marchese. Per discorrere di cose allegre, conviene aver l’animo contento, come avete voi, che possederete il cuore di donna Eularia.

Eularia. Il mio cuore l’ho disposto una volta. Egli è di don Roberto, e vi giuro che non gliene usurpo una menoma parte.

Marchese. Oh, altro è il cuor di moglie, e altro è quello di donna.

Conte. Credete voi che le donne abbiano due cuori?

Marchese. Sì, tre, quattro.

Conte. Dunque donna Eularia ne può avere uno anche per voi.