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LA DAMA PRUDENTE 85

SCENA VII.

Donna Eularia ed il suddetto.

Eularia. Dove, don Roberto?

Roberto. A cercare di voi.

Eularia. Eccomi1.

Roberto. Perchè levarvi sì presto?

Eularia. Non mi pare sia tanto di buon mattino. Saran due ore ch’è levato il sole.

Roberto. Ho dormito soverchiamente. Quanto tempo è che vi siete alzata?

Eularia. Non è molto.

Roberto. Perchè prima di levarvi non mi avete svegliato?

Eularia. Vi ho lasciato dormire, perchè mi pare abbiate fatto una notte inquieta.

Roberto. Se ciò sapete, non avete dormito nemmeno voi.

Eularia. Certamente. Non ho potuto dormire.

Roberto. Che cosa vi disturba, che non potete dormire? (alterato)

Eularia. Non posso trovar riposo, quando sento voi agitato.

Roberto. Non so quietarmi, pensando alla maniera insolita con cui partiti sono il Conte ed il Marchese dalla nostra conversazione. Qualche cosa vi è. Qualche cosa è seguita.

Eularia. Non è seguito niente. Tanto il Conte che il Marchese hanno mandato a farci i loro complimenti, a vedere se abbiamo riposato, e a chiedere scusa del poco garbo con cui si sono licenziati, aggiungendo che verranno tutti due insieme a prendere la cioccolata da noi.

Roberto. Sì? Verranno insieme? Ho piacere. Dubitava di qualche inconveniente. (Ancora mi resta inpressa nella mente quella botta segreta, che provar volevano con le spade). (da sè)

Eularia. Caro marito, facciamo di meno di queste conversazioni.2 Oh, che bel vivere senza impicci! Senza impegni, senza soggezione!

  1. Paper.: Eccomi a’ Vostri cenni.
  2. Paper. aggiunge: Dove si gioca, perlopiù nascono delle contese.