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dirmi. Mi ritrovai in Milano nell’anno 1733, allora quando i Gallosardi occuparono la Lombardia Austriaca, e vidi i trinciereimenti e l’attacco di quel Castello; indi passato a Crema col Veneto Residente, ora degnissimo Cancellier Grande1, in qualità di suo Segretario... Fermiamoci qui, Lettor mio, per un poco, sovvenendomi ora che alcuni bei spiriti hanno disseminato non esser vero che io occupassi un tal posto. Siccome, allora quando il benignissimo Cavaliere mi accolse in Milano per la raccomandeizione di una Dama mia protettrice2, aveva la Corte sua completa, io non ero che una persona di più nella di lui casa. Mi appoggiò per qualche tempo una spezie di sopraintendenza all’economia, cosa contraria affatto al mio naturale, ma che ricusar non potei, per gli obblighi che avevo seco contratti. Trasportata in Crema la Residenza, là è dove l’ho servito di Segretario, ed in un tempo il più calamitoso che dar si possa; in tempo di guerra viva fra ’l bollore dell’armi, con un fascio di lettere tutti i giorni importantissime, sotto un Ministro il più accurato, il più diligente del mondo, a cui non mancavano da tutte le parti le più certe, le più sollecite, le più frequenti notizie. E mi ricordo ancora quante volte, oppresso dalla stanchezza, m’addormentai sotto degli occhi suoi colla penna in mano. Un uomo che aveva lasciato di pochi mesi Toga Forense in Venezia, in che altro di meno potea impiegarsi in Milano? Ancorchè la necessità m’avesse potuto avvilire, non lo avrebbe permesso un Ministro della Repubblica, che conoscendomi bastantemente, nella propria casa mi ricevè con amore, e con generosità mi ha trattato. Chiudasi la parentesi, e torniamo a noi.

Mi trovai l’anno dopo in Parma, il giorno di S. Pietro, giorno memorando della gran battaglia fra i Gallosardi e gli Alemanni, in cui perirono in un giorno venticinque mila uomini fra le due Armate3. Belle occasioni furono per me queste per istruirmi nelle

  1. Orazio Bartolini (1690-1765; Gran Cancelliere nel 1746); vedasi vol. 1 della presente edizione, pp. 72 sgg.
  2. La N. D. Andriana Dolfin Bontadini; vol. I di questa ed., p. 522.
  3. Vol. I. pp. 86-89; e Mémoires, P. I, c. 32Memorie di Carlo Goldoni.