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Olivetta. Ed io son moglie di un chirurgo, che può cavar sangue anche a un re di corona.

Eleonora. E mio marito conosce tutte le erbe, e non si può far la triaca1 senza di lui.

Corallina. Il mio è il primo cacciatore di Monte Fosco.

Olivetta. Il mio, oltre cavar il sangue, ha anche il segreto per i calli.

Eleonora. Ed il mio sa perfino incantar le vipere.

Corallina. Sì, ma il vostro va sempre in montagna, e porta i sacchi d’erbe sulle spalle. (ad Eleonora)

Eleonora. E il vostro, coll’occasione che tira alle bestie, ammazza anco gli uomini.

Olivetta. E fa il sicario.

Corallina. Ed il vostro, se cava sangue a dieci, ne stroppia otto. (ad Olivetta)

Olivetta. Mio marito è dottore.

Eleonora. Il mio è stimato anco dalli speziali.

Corallina. Il mio fa una professione da nobile, ed io sono la più nobile del basso rango.

Olivetta. Illustrissima.

Eleonora. Eccellentissima.

Corallina. Pettegole! In casa mia mi venite a burlare?

SCENA VII2.

Servitore e dette.

Servitore. Signora Corallina: è qua la signora Marchesa, che vi vorrebbe parlare. (via)

Corallina. Venga, venga. Vedete se io sono la più nobile e la più stimata? Vengono da me le signore marchese.

Eleonora. E da me viene il signor Marchese.

Olivetta. E verrà da me ancora.

Corallina. Voi non potete dire che da me sia venuto, o non venuto.

  1. Paper.: teriaca.
  2. Segue sc. VI nell’ed. Paper.