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L'AUTORE

A CHI LEGGE.


Q

UESTA Commedia mia fortunatissima ebbe il suo concepimento ed il suo natale in Bologna, ove rappresentatasi la penultima sera delle loro recite da que’ Comici, pe’ quali io l’aveva scritta, fu da quella fioritissima Udienza con alte voci per la susseguente sera richiesta. Confesso il vero: non mi attendeva un esito così felice. Sapeva io dentro di me medesimo, che una estraordinaria attenzione aveva intorno di essa praticata, e che il carattere di Corallina potea far colpo; ma lettala per la prima prova a’ Comici, l’applaudirono così poco, che quasi anch’io mi sarei determinato a sprezzarla. Ciò vuol dire che ho diffidato sempre di me medesimo, e ho preferito sempre alla mia opinione il giudizio degli altri. Compresi per altro in tale occasione, che mal mi fidava di cotai Giudici, e non esser vero che la Commedia, per piacere al popolo, abbia sempre da piacere a’ Comici, li quali non fondando il loro criterio che sulla pratica, non giungono a ravvisar perfettamente la delicatezza de’ caratteri e della condotta, le quali cose si rilevano dagli Uditori. Non nego che molto non abbia contribuito all’ottima riuscita di tal Commedia il merito personale di quell’eccellente Attrice,1

che sostenne mirabilmente il personaggio di Corallina; ma appunto conoscendo io dove potea fare maggior risalto la di lei abilità, ho procurato vestirla d’una prontezza di spirito, che a lei suol essere familiare, e mi è riuscito l’effetto a misura dell’intenzione. Non ostante che la mia Serva Amorosa abbia avuto sì bell’incontro a Bologna, a Milano, e a Venezia, non manca a lei la sua critica. Dicesi che Corallina parla più che da Serva, ed opera con troppo ingegno e con troppo fina condotta. Ciò è vero, se tutte le Serve hanno ad essere quelle sciocche, che tali Critici avranno praticato sol tanto; ma io ne ho conosciute delle bene educate, delle pronte di spirito, capaci de’ più difficili, de’ più delicati maneggi. Io non imbarazzo

  1. La Signora Maddalena Marliani, Veneziana. [nota originale]