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un Dottore, e ad un Dottore Goldoni. Mi compatisca. Ho scritto in fretta, e forse alla peggio. Mi do l’onore di sempre essere

Di Leprenno, li 17 dell’Anno 1762.

Umiliss. Devotiss. e Obbligatiss. Serv.
Anton-Maria Borga.



ENDECASILLABI

DI ANTON-MARIA BORGA.


Goldoni egregio, che in finte Scene
     La bella imiti natura semplice,
     E affetti varii d’amor, di riso,
     Di pianto e d’ira, di pace e d'odio
     Ne’ cuor magnanimi, ne’ cuor gentili
     Con dolce forza talor fai nascere:
     E in dotte favole qual sia dimostri
     Il bel sentiero d’acquistar gloria:
     Questi miei candidi, questi sì puri,
     Sinceri e lieti Endecasillabi
     Accogli, e serbali nel cuor gentile,
     E dal tuo seno giammai non partano.
Te dell’Italico Socco le Muse,
     Te il biondo chiama canoro Apolline
     Del Socco Italico Maestro e Padre.
     Per te famosa n’andrà l’Italia,
     La ricca Italia, d’Eroi, di Vati
     Madre e nudrice, per lustri e secoli,
     Al par di Grecia, della sì chiara,
     Sì nota al Mondo superba Grecia.
Per te la libera, l’antica e forte
     Vinegia, l’alta, la vaga ed inclita
     Città dell’Adria, del Mar Reina,
     Non cede il vanto alla di Popolo
     Piena, alla florida, nobil Parigi,