Pagina:Goldoni - Opere complete, Venezia 1910, VIII.djvu/275

Da Wikisource.

LA SERVA AMOROSA 263

Corallina. Non c’è, e non verrà per adesso.

Brighella. Vago donca a dirglielo.

Corallina. Il signor Pantalone è in casa?

Brighella. El dorme, e per un per de ore nol se desmissia1.

Corallina. A quest’ora calda può venire senza che nessuno la veda.

Brighella. E pò, serrada in tel zendà2, nissun la cognosse. Avi savudo la nova?

Corallina. Di che?

Brighella. Sior Lelio ha domanda la putta al patron.

Corallina. Oh diavolo! Ed egli che cosa gli ha detto?

Brighella. I dise ch’el gh’abbia dito de sì.

Corallina. Possibile?

Brighella. Vado a darghe sta risposta a siora Rosaura, e pò parleremo.

Corallina. Io resto attonita!

Brighella. Gh’ho po un altro discorsetto da farve.

Corallina. In materia di che?

Brighella. Tra vu e mi, a quattr’occhi.

Corallina. In che proposito?

Brighella. Basta... So che tra vu e sior Florindo no ghe xe gnente de mal...

Corallina. Eh, sì sì, caro. Quando il sasso è tratto, non si ritira indietro.

Brighella. La giusteremo. Schiavo, schiavo, la giusteremo. (parte)

SCENA XII.

Corallina, poi Florindo.

Corallina. In fatti, se dovessi rimaritarmi, Brighella sarebbe per me un buon partito. È uomo di garbo, ha qualche cosa del suo... Ma chi sa come anderanno le cose del signor Florindo? Spero bene, ma possono anche andar male. Questa novità sconcerta, e bisogna sollecitare il rimedio.

  1. Non si sveglia. [nota originale]
  2. Coperta collo zendale.