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264 ATTO SECONDO

Florindo. E bene, Corallina?

Corallina. Oh siete qui? Avete veduto Brighella?

Florindo. Io no. Vengo ora da dormire.

Corallina. Ed io credeva che foste fuori di casa. Presto, presto, prendete la spada ed il cappello, e andate a fare una passeggiata.

Florindo. Perchè?

Corallina. Vi dirò. La signora Rosaura vuol venire da me, e non ha piacere che ci siate voi.

Florindo. Che vorrà mai la signora Rosaura?

Corallina. Non v’ho detto ch’ella vi vuol bene? Che spero di concludere questo buon negozio per voi?

Florindo. Se non s’aggiustano le cose mie, è superfluo trattarne.

Corallina. Non dubitate, anderà tutto bene.

Florindo. E se s’aggiustano, Corallina mia, ho qualche altra idea per il capo.

Corallina. Come, signor Florindo, avete voi qualche altro amoretto?

Florindo. D’amoretti non mi diletto, ma sono un uomo onesto, un galantuomo; povero sì, ma grato.

Corallina. Tutte queste cose vi fanno meritevole di un buon partito, e quello della signora Rosaura non è fortuna da trascurarsi.

Florindo. Per ora sospendete il parlar di ciò.

Corallina. Ma capperi! Ella or ora verrà da me, e ripigliando il discorso della mattina, mi porrà forse in necessità di dirle qualche cosa di positivo.

Florindo. Al vostro spirito non mancheranno pretesti per disimpegnarvi.

Corallina. Ditemi, in grazia. Che cosa vi dispiace nella signora Rosaura? Non è bella?

Florindo. Sì, bellissima.

Corallina. Non è di buon parentado?

Florindo. È vero.

Corallina. Non è ricca?

Florindo. Non dico il contrario.