Pagina:Goldoni - Opere complete, Venezia 1910, VIII.djvu/376

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362 ATTO SECONDO

SCENA XI.

Ottavio e detti.

Ottavio. Tieni, portale questo viglietto.

Corallina. Come volete che io glielo dia?

Ottavio. Cautamente.

Corallina. Voglio dire, allegra o malinconica?

Ottavio. Come tu vuoi.

Florindo. Se volete che lo porti con allegria, donatele qualche cosa.

Corallina. Bravo: egli sa le buone regole.

Ottavio. Tieni, eccoti un testone.

Corallina. (Vogliamo star poco allegri). (da sè)

Ottavio. Portalo subito, e non tardare.

Florindo. Via, che io poi ti farò brillare.

Corallina. Che siate benedetto! Voi sapete che cosa ci vuole a far brillare le donne1. (parte)

SCENA XII.

Florindo, Ottavio, poi Pantalone.

Florindo. Ebbene, signor Conte, come vi siete voi contenuto?

Ottavio. Ho detto che si fidi di me; che se le nozze si differiranno, non per questo tramonterà il trattato. Che sentirò sua madre, e quando ella voglia persistere...

Pantalone. Son qua.

Ottavio. Che ci recate di nuovo?

Pantalone. Comoderemo tutto.

Florindo. Lo voglia il cielo.

Ottavio. Voi fate tutto facile, signor Pantalone.

Pantalone. La me permetta che diga tutto, e po la vederà se le cosse va ben. Siora Contessa ha confessà d’aver dito a

  1. Pap. aggiunge: Argian, argian.