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28 ATTO PRIMO

SCENA VIII.

Beatrice, Florindo, poi Pantalone, poi il Servitore.

Beatrice. Possibile, Florindo mio, che non vogliate principiare a far da uomo?

Florindo. Domandar se vi sono donne, è una ricerca indifferente1?

Beatrice. Ora non è2 tempo di barzellette. Mettetevi in serietà.

Florindo. Oh! per serietà non dubitate. Con questi tangheri non mi renderò familiare3.

Beatrice. Serietà, vi dico, ma non rustichezza. Trattateli con amore.4 Ebbene, che fanno che non vengono? (a Pantalone che arriva)

Pantalone. Ghe dirò, Eccellenza; i m’ha dito che i vorria presentarse prima a Sua Eccellenza el sior Marchese, e che po i sarà da Vostra Eccellenza.

Beatrice. Eh! dite loro che vengano senza tante formalità, che siamo qui tutti due, e che risparmieranno una visita e un complimento.

Pantalone. Ghe lo dirò. (parte, poi torna)

Florindo. Cosa dovrò dire a costoro?

Beatrice. Rispondete con cortesia a quello che vi diranno. Poco sapranno dire, e con poco risponderete. E poi vi sarò ancor io. (Mah! ora si conosce la mala educazione, che gli ha data suo padre). (da sè) Ebbene?5 (a Pantalone, che torna)

Pantalone. Eccellenza, i xe intrigadi, i xe desperai. I dise che i ha studià un complimento per el sior Marchese; che co ghe intra la madre, i se confonde, no i sa più cossa dir; onde i la prega, i la supplica a farghe sta grazia, de lassar che i fazza el so complimento senza sta suggizion.

  1. Bett. e Pap.: Oh bella! Domando se vi sono donne. Questa è una ricerca da uomo.
  2. Bett. e Pap.: Via, non è ecc.
  3. Bett. e Pap.: non mi getterò via.
  4. Segue nelle edd. Bett. e Pap.: «Flor. Amore e serietà sono due cose che in una volta non potrò osservare. Le dividerò: serietà cogli uomini e amore colle donne. Beatr. Impertinente! Così parlate a Vostra madre? Flior. Ho scherzato. Vi domando scusa. Beatr. Se continuerete così, me n’anderò. Vi abbandonerò alla vostra mala condotta. Flor. No, signora madre, non vi sdegnate. Compatite la gioventù. Beatr. Via, giudizio se potete. E bene, che fanno ecc.». Qui comincia la scena X nell’ed. Bett.
  5. Comincia nell’ed. Bett. la sc. XI.