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LA FIGLIA OBBEDIENTE 485


la vostra scorta. Troverò io la maniera di deludere voi e lui. Voi siete schiavi dell’interesse: egli è uno stolido che non sa vivere, e non viverà lungo tempo. (parte

Ottavio. (Sta alquanto immobile1, va per seguire Florindo; poi si pente. Torna indietro, e parte dalla banda opposta.

Cameriere. Grande spirito! Gran bravura! (lo segue coi compagni

SCENA III.

Camera di Pantalone con tavolino, lumi e sedie.

Beatrice, poi Pantalone.

Beatrice. Io sono imbrogliatissima tra Rosaura, Pantalone, Florindo ed il conte Ottavio. Con tutta la mia franchezza, qualche volta mi perdo. Ma finalmente che cosa può accadere? Che Rosaura sposi l’uno, o sposi l’altro, per me è lo stesso.2

Pantalone. Ah pazenzia!

Beatrice. Che c’è, signor Pantalone?

Pantalone. Siora Beatrice, mi son l’omo più appassionà de sto mondo.

Beatrice. Ma perchè? La signora Rosaura non si è rassegnata al vostro volere? Non ha detto che sposerà il conte Ottavio? Non fa ella tutto quel che volete?

Pantalone. Siora sì, xe vero; ma la lo fa per forza.

Beatrice. E per questo?

Pantalone. E per questo, considero e penso che vago a rischio de volerla precipitada.

Beatrice. Adesso ci pensate?

Pantalone. Ghe penso adesso, che no ghe xe più remedio. Adesso ghe penso, che la vedo pianzer con tanto de lagreme, che la vedo tremar da capo a piè, ogni volta che sona le ore, perchè se avvicina quella delle so nozze. La m’ha dito diese parole che m’ha serra el cuor. La m’ha dito cosse

  1. Pap. aggiunge: poi mette mano alla spada, e va ecc.
  2. Pap. aggiunge: Mi dispiace che non sono io nel suo caso. Mio marito non crepa mai.