Pagina:Goldoni - Opere complete, Venezia 1910, X.djvu/309

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posto in scena qualche suo quadro con troppo crudo realismo. Da rimorsi, per gran ventura tardi, si sentì punto anche per la Locandiera. Ma e Argentina e la scaltra albergatrice lo lasciarono dire e tirarono innanzi, non senza suo tacito compiacimento, a tramare argute favole e, vorremmo augurare, lieti imenei.

Le fonti tante volte interrogate per la vitalità del teatro goldoniano nulla o quasi nulla sanno di questa C. b. Una sola recita di dilettanti alla Filarmonico - Drammatica di Trieste ricordano le anonime Memorie del Hermet (Trieste, Caprin, 1884, p. 26) nell’anno sociale 1834-35. E pur se i comici non la trascurarono del tutto, dovette esserne scarsissima la fortuna. Venne tradotta e recitata in portoghese («A criada brilhante») nel 1787 (Braga, Historia do theatro portuguez. A baixa comedia e a opera, Seculo XVIII. Porto, 1871, p. 398). D’una traduzione spagnola (La càmara brillante), opera di Fermin del Rey, si conserva il manoscritto alla Biblioteca Nazionale di Madrid (cfr. Catàlogo de las piezas de teatro que se conservan en el departamento de manuscritos de la B. N., Madrid, 1899, p. 72, n. 478).

Le nozze del conte Lodovico Rezzonico con la N. D. contessa Faustina Savorgnan, preannunciate dalla lettera di dedica, si fecero l’anno di poi (1758), e il Goldoni dedicò agli sposi La Mascherata, poemetto in ottave (Componimenti cit., vol. I, p. 7 segg.). Per le relazioni sue coi Rezzonico si vegga anche la dedica di Ircana in Julfa alla contessa Marina Savorgnan, il capit. XXXVII (P. II) delle Memorie e le note che vi si riferiscono nell’edizione curata da G. Mazzoni.

E. M.


La Cameriera brillante fu stampata la prima volta a Venezia l’anno 1757, nel t. II del Nuovo Teatro Comico di C. G. edito dal Pitteri; e a Venezia fu ristampata dal Savioli (V, 1773), dal Pasquali (XVI, 1777?) e dallo Zatta (cl. 2.a, X, 1791). Uscì ancora a Torino (Guibert e Orgeas, IV, 1775) a Lucca (Bonsignori, XVIII, 1789) a Livorno (Masi, XVIII, 1791) a Bologna (S. Tomaso d’Aquino, 1791 ecc.) e altrove nel Settecento. - La presente edizione seguì il testo più fedele del Pitteri e del Pasquali. Valgono le solite osservazioni.