Pagina:Goldoni - Opere complete, Venezia 1910, X.djvu/316

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fini principali della Commedia. Mi sono assai volte provato a fondar la Commedia sul carattere nobile e virtuoso, e sulla passione, e ne ho veduto i migliori effetti, anzi queste sono sempre state le Commedie mie più felici. Alla virtù ho sempre posto in confronto il vizio, colla sua pena o col suo disinganno, e in questa guisa non ho abbandonato lo scopo finale della Commedia, e ho consolato gli animi de’ spettatori, innamorati del carattere principale. Il mio Filosofo Inglese è un uom saggio, discreto, civile, non posto in scena per deridere il sacro nome della Filosofia, ma per esaltarla, per innamorare di essa gli animi degli uditori, e per onorare precisamente una nazione ch’io stimo. A fronte dell’uomo onesto, dell’uomo saggio, del filosofo buono, non ho mancato di mettervi degl’impostori, degl’ignoranti, onde maggiormente risulti il di lui merito e la di lui onestà. So esservi in Inghilterra un certo numero di persone, conosciute sotto il nome di Quacheri, i quali in mezzo ad un certo modo di vivere estraordinario, conservano però le più rigorose leggi dell’onestà, immancabili alla fede de’ loro contratti, nemici dell’adulazione e del fasto. I due impostori da me introdotti nella Commedia, nemici del mio Filosofo, sono due ignoranti, fanatici, che per comparire distinti si gettano dalla parte più stravagante dei Quacheri, senza conoscere nè i loro principi, nè le loro leggi, nè i loro onesti costumi. Il Garzone del Caffettiere ne fa il ritratto, e ciò può bastare per giusiificarmi presso di chi si sia, ch’io non ho avuto in animo di far credere diversamente, sapendo benissimo che ogni corpo deve essere rispettato.

Finora, Signore, ho cercato giustificarmi nella scelta del titolo della Commedia, confessandolo ardito; ma quanto maggiore sarà l’ardir mio reputato, ora che pubblicandosi la Commedia mia colle stampe1, a Voi la raccomando? Due ragioni addur posso per mia discolpa; una che riguarda la mia persona, l’altra che riguarda la vostra. In quanto a me, sono da molti anni in possesso di presentare le Opere mie ai più riguardevoli personaggi per nascita

  1. Questa lettera di dedica fu stampata in testa alla commedia nel t. I del Nuovo Teatro Comico dell’Avv. C. G., ed. Pitteri di Venezia, l’anno 1757.