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356 ATTO TERZO

SCENA VIII.

Maestro Panich sulla loggia, e detti.

Panich. È vero. Lo sostengo anch’io con argomenti:

Le donne sono corpi che non son mai contenti.
Faccio le scarpe a tante, e mai non trovo quella
Che dica, questa scarpa sta bene, e mi par bella.
Madama di Brindè non vuol le scarpe mie;
Le donne sono donne, son piene di pazzie.
Jacobbe. Pazzi voi siete entrambi. Udirvi più non voglio.
(Mi aveva per costui quasi scordato il foglio).
(da sè; entra dal libraio)
Panich. Le donne sono donne...

SCENA IX.

Madama Saixon, Rosa e Maestro Panich sulla loggia; ed Emanuel Bluk nella strada.

Rosa.   Ben, che vorreste dire?

Panich. Le donne sono donne.
M. Saixon.   Olà, non si ha a finire?
Panich. Perchè non vuol le scarpe? Perchè mi fa tai scene?
M. Saixon. Perchè non son ben fatte.
Rosa.   Perchè non le stan bene.
Emanuel. Scendi per carità, scendi dal fatal loco:
Il cielo ti difenda; in mezzo sei del foco.
M. Saixon. Itene, impertinente, e non tornate più.
Rosa. Itene per le scale, o noi vi buttiam giù.
Panich. Portatemi rispetto, non sono uno stivale.
M. Saixon. Voi siete un villanaccio.
Rosa.   Voi siete un animale.