Pagina:Goldoni - Opere complete, Venezia 1910, X.djvu/480

Da Wikisource.
468 ATTO SECONDO


Celio. Questo?

Traccagnino. Be be be be be be be be...

Celio. Bene.

Traccagnino. Be be be be be be...

Argentina. Bevere.

Traccagnino. Be be be...

Celio. Be be be...

Traccagnino. Be be vete.

Celio. Ma che cosa è, che l’ho da bevere?

Traccagnino. Spi spi spi spi spi spi...

Argentina. Via, spirito.

Traccagnino. Di di di di di di...

Celio. Di che cosa?

Traccagnino. Di co co co co co co...

Argentina. Di corallo?

Traccagnino. Di co co co co co co...

Celio. Di cocomero?

Traccagnino. Di co co co co co co... (adirandosi)

Argentina. Di corno?

Traccagnino. Co co co co co co... (fa riverenze)

Celio. E come si prende?

Traccagnino. Co co co co co co...

Celio. Co co co co co co. Io non vi capisco.

Argentina. (È furbo come il diavolo. Col pretesto di tartagliare non s’impegna a parlare). (da sè)

SCENA X.

Pantalone e detti.

Pantalone. Amigo, compatirne se vegno avanti.

Celio. Caro signor Pantalone, siate il benvenuto.

Argentina. (Oh questo è un imbroglio!) (da sè)

Pantalone. Cossa feu? Steu ben?

Celio. Mi è ritornato il mio male. Ed ora son qui con questo medico.