Pagina:Goldoni - Opere complete, Venezia 1911, XI.djvu/320

Da Wikisource.
308

ai curiosi il confronto delle verità istoriche, che troveranno nei miei versi adombrate, vo’ suggerir loro la guida più sicura e più breve. Si provvedano essi di un certo Pitisco della Stamperia dei Baglioni. Questo è un Dizionario abbondantissimo storico delle antiche cose Greche e Romane, in cui ritroveranno per alfabeto i riti, i costumi, i caratteri delle Persone, e i vestimenti loro diversi, e tutto il resto che a quei tempi si riferisce, e che ho io trovato a proposito per adornare la mia Commedia, potendomi compromettere, che tutto confronteranno perfettamente, e che non mi può essere imputato alcun arbitrio contro la verità.

Lucano si sa dalla storia essere stato il padrone di Terenzio; e Lelio uno de’ suoi amici. Scipione, amico dei due, e protettore di Terenzio, da me si nomina opportunemente, ma non si fa comparire in iscena, sendo egli uno di quei Personaggi eroici per la dignità e per il grado, che più alla Tragedia che alla Commedia convengono. Livia è una di quelle Romane il di cui eroismo forma la parte nobile nelle Tragedie e nei Drammi, il di cui carattere posto in ridicolo diventa comico. Il Parassito, l’Adulatore sono caratteri di quei tempi, siccome lo Schiavo eunuco, invidioso, è parto vero dell’antichità. L'invenzione di Terenzio, che finge il vecchio Cintone essere un venditore di schiavi, è tratta dalle Scene Comiche di Terenzio medesimo, e quantunque alcuni critici abbiano condannato nel mio Protagonista la macchina creduta indegna di Lui, non mi pento di averla eseguita, giustificandomi il carattere istesso di Terenzio, il quale non si dipinge per un Eroe, ma per un valente Poeta comico, che sapeva convertire a suo prò le belle invenzioni, colle quali si guadagnò la stima di tutta Roma.